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UNA GUERRA AL MONDO DEL VOLONTARIATO E DELLA SOLIDARIETÀ

Segnaliamo ciò che riteniamo un fatto gravissimo e oltremodo pericoloso, avvenuto negli scorsi giorni in Regione Abruzzo. Anche in questo caso, attraverso l'approvazione di un emendamento a una legge, si tenta di portare avanti un progetto di smantellamento di quei pochi diritti che faticosamente si era riusciti a riconoscere anche ai cani, anche a quelli che vivono in canile. Anche in questo caso ciò viene fatto favorendo l'imprenditoria privata e a scapito del mondo del volontariato e dei principi di solidarietà.

 

Condividiamo un articolo che spiega cosa si sta cercando di fare:

 

Di seguito il nostro comunicato, che vi invitiamo a diffondere e condividere per supportare la protesta. Di questo e di molto altro parleremo nelle serate di Pisa, 28/11 e Bologna, 7/12. Perché il problema è molto più ampio e più che mai serve una mobilitazione concreta.

Assistiamo con questo governo a una vera e propria lotta, una guerra "non dichiarata" verso quel mondo che si occupa non di business e lucro, ma anche di aiuto reciproco e condivisione: di solidarietà.

Questo mondo è oggi rappresentato da migliaia di Associazioni, fatte di attivisti e volontari, che tutti i giorni lavorano sul territorio, portando un aiuto concreto e spesso (quasi sempre) sopperendo alle carenze delle istituzioni pubbliche.

Questo mondo è oggi sotto attacco di un governo che vuole imporre un sistema lucrativo anche laddove sono ben altri i principi che dovrebbero prevalere.

Un attacco non dichiarato, oltretutto, perché fatto a colpi di "emendamenti", approvati nottetempo da maggioranze conniventi e che, cambiando poche parole all'interno di una legge, ne cambiano completamente lo spirito e, alla fine, la annullano o la stravolgono.

Lo abbiamo già visto in Lombardia, con la PLP 4, dove un emendamento che esonera i cani con pedigree ha completamente mutato lo spirito stesso della normativa (che ricordiamo nasceva per individuare delle razze pericolose, ma che alla fine è arrivata addirittura ad affermare l'esatto opposto, ossia che, se dotate di pedigree, queste stesse razze non sono affatto pericolose). 

Lo rivediamo oggi in Abruzzo, regione amministrata in questo caso da un presidente di FDI. Anche in questo caso, con un semplice emendamento, non solo si concede ad enti privati di "amministrare" un servizio pubblico, ossia la gestione di convenzioni e appalti che riguardano il benessere animale e che dovrebbero essere gestite direttamente dalle pubbliche amministrazioni.

Addirittura in questo caso abbiamo un vero e proprio attacco alla legge 281, unica legge che in Italia tutela i cani e i volontari che li accudiscono.

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Non solo infatti la legge 281 sancisce il divieto di sopprimere o abbandonare un cane.

Questa legge è inoltre importante perché impone anche nei canili la presenza delle Associazioni Protezioniste, con l'obbiettivo chiaro e dichiarato di occuparsi delle adozioni.

Ebbene l'emendamento approvato va a limitare, assieme agli orari di accesso al pubblico e all'assistenza sanitaria verso i cani ospiti, cosa di per sé gravissima, anche la già scarsa presenza di volontari e associazioni nelle strutture, riportandole a diventare null'altro che dei carceri, gestiti da soggetti privati e sostanzialmente chiusi al pubblico e alle adozioni.

 

Vediamo con questo governo una grave e pesante azione politica, spinta ad annullare qualunque attività solidaristica e qualunque forma di prassi volta non soltanto all'interesse e al lucro, ma anche alla condivisione e al reciproco aiuto.

Vediamo che tutte quelle realtà che non hanno il lucro come principio fondante sono oggi sotto attacco, escluse da ogni forma di dialogo istituzionale, privilegiando invece lobby di interessi e enti lucrativi.

Che sia la lobby dei cacciatori per la gestione della fauna selvatica, oppure quella degli allevatori di ENCI per la gestione della pubblica sicurezza dalle aggressioni da cani, che sia infine la lobby dei gestori privati dei canili, l'equazione non cambia.

 

Spazio a chi trasforma un problema in un business e in un'attività lucrativa, via chiunque possa essere un ostacolo.

 

Come campagna NoPlp 4 siamo assolutamente critici verso la legge 281, che riteniamo ormai ampiamente superata non solo da un punto di vista sociale e politico, ma anche da un punto di vista scientifico, poiché basata su concezioni vecchie e ormai ampiamente superate.

 

Riteniamo tuttavia che essa resti oggi oltremodo attuale in alcuni suoi punti fondanti. 

Per questo riteniamo fondamentale oggi difenderla da questi attacchi vili e subdoli.

Degli attacchi ad una legge nazionale portati all'ombra delle aule consiliari di Comuni e Regioni, con atti prepotenti e colpi di maggioranze, che pur lasciando in vigore le spoglie di una legge, la 281, che dovrebbe garantire i diritti degli animali che vivono con noi, alla fine cercano di svuotarla dall'interno, rendendola sempre più inutile e ulteriormente inefficace.

 

Ci sono alcuni diritti che non possono essere messi in discussione. 

  • Il diritto alla vita dei cani

  • Il diritto alla salute di quei soggetti che sono detenuti nei canili

  • Il diritto dei volontari, delle Associazioni e dei cittadini di entrare nei canili.

  • Il diritto alla solidarietà, all'aiuto reciproco, all'impegno per gli interessi degli altri, al non voler lasciare indietro nessuno.


 Questi sono per noi diritti intoccabili e vanno difesi fino all'ultima delle nostre cellule!

 

Vogliono distruggere la nostra solidarietà, la capacità di aiutarci l'un l'altro, di fare rete e organizzarci.

 

Vogliono trasformare l'impegno e il volontariato in semplice beneficenza, in un "marketing delle buone azioni", magari con qualche spicciolo per qualche raccolta online. Ma non vogliono che ci interessiamo poi concretamente ai problemi e che possiamo dare il nostro contributo per affrontarli. Perché questo vuol dire disturbare chi deve guadagnare sul redditizio mercato dei cani, un mercato che inizia con l'allevamento e la produzione, ma che poi comporta anche la gestione di tutti  quei "prodotti", che il mercato considera dei semplici scarti, perché visti come difettosi, o perché semplicemente non sono più visti come utili o desiderati, non più alla moda.

E allora anche il business dei canili, di chi si occupa di "smaltire" tutti questi "rifiuti" (perché questa è la dura realtà) diventa parte di questo aberrante sistema economico, in cui ogni cosa e ogni individuo hanno un valore soltanto se generano reddito.

 

E' anche a questo che ci opponiamo.

Rivendichiamo il volontariato come azione politica, come spinta solidaristica ad agire nell'interesse degli altri, come prassi di azione volta non all'interesse personale, ma a quello collettivo.

Rivendichiamo la solidarietà!

 

Per questo come campagna NoPlp ci schieriamo apertamente contro questa schifezza, ennesimo passo per trasformare (o semplicemente per riportare ad essere) il complesso tema del cosiddetto randagismo e dei canili, in un lucrativo business per imprenditori senza scrupoli.

 

Aderisci anche tu alla nostra campagna.

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Per i cani!

NoPLP

 
 
 

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